Supporto Oncologico

Qualche dato statistico

Secondo dati statistici recenti, la probabilità di morire di un tumore durante la vita (1 – 84 anni) riguarda

               1 uomo su 3

               1 donna su 6

Al 1° gennaio 2019, in Italia 3,46 milioni di persone hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso della loro vita (prevalenza dei tumori), cioè un italiano su 19

46% prevalenti uomini – 54% prevalenti donne ¹⁾

Quanti sono i decessi?

I tumori maligni e benigni sono la seconda causa di morte in Italia, rappresentando il 29% dei 600.000 decessi annui (seconda causa di morte dopo le malattie cardiocircolatorie (37%)

Circa 3,5 decessi ogni 1.000 uomini e circa 2,5 decessi ogni 1.000 donne. In totale circa 3 decessi ogni 1.000 persone. ¹⁾

Brutte notizie, ma ve ne sono anche di buone.

I nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno (incidenza dei tumori) sono in regressione, con un calo dello 0,9% annuo negli uomini e dello 0,1% nelle donne (dati 2003-2014)

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è in aumento, in particolare è del 54% per gli uomini e del 65% per le donne¹⁾

Limitare i rischi

La realtà è che nell’arco della nostra vita ci ammaliamo ripetutamente di cancro, ma le nostre difese organiche (il sistema immunitario secondo la biomedicina, l’Energia Corretta seconda la Medicina Cinese) sono in grado di prevalere, eliminando la minaccia.

L’incidenza dei tumori aumenta quindi con l’età, per

1. Accumulo di fattori cancerogeni
2. Diminuzione delle capacità di difesa e dei meccanismi di riparazione.

Sul primo aspetto possiamo intervenire in maniera decisiva attraverso gli stili di vita (alimentazione, eliminazione del fumo, dell’abuso di alcool, astensione dalle sostanze notoriamente cancerogene (120) , astensione o quantomeno riduzione delle sostanze presumibilmente cancerogene (384) ²⁾

Sul secondo aspetto possiamo intervenire già con quanto detto al primo punto, integrando queste condotte con un salutare movimento, con un’alternanza di attività e riposo regolare, adeguando i nostri ritmi a quelli dell’ambiente che ci circonda, coltivando i rapporti sociali, conducendo una vita affettiva ricca. Degno di nota il fatto che uno degli aspetti principali della Medicina Cinese, che è primariamente preventiva, raggruppa tutte queste condotte con il termine Yang Sheng, “Coltivare la Vita”.

Differenze tra Occidente ed Oriente

Venendo al punto, quali sono le possibilità della Medicina Tradizionale (MTC) Cinese in campo oncologico?

Il primo aspetto da considerare è che le modalità di applicazione della MTC differiscono considerevolmente tra l’Occidente e la Cina.

Secondo un lavoro effettuato in collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Interna dell’Università della Pennsylvania, quello di Oncologia della Fudan University di Shanghai e quello di Cure Palliative dell’Università del Texas, condotto parallelamente su 245 pazienti e 72 medici allopatici mediante un questionario, l’80% dei pazienti utilizza la MTC. La Farmacologia Cinese è stata usata dal 55,8%, il Qi Gong o il Tai Qi dal 6,8%, l’agopuntura dall’1,3%. Il motivo più comune per l’uso della MTC era migliorare la funzione immunitaria. La Farmacologia cinese è stata utilizzata con l’obiettivo di intervenire sul cancro stesso (66,4%). Il 90% dei medici oncologi ha prescritto fitoterapici cinesi. ³⁾

Questi dati vengono confermati ed arricchiti da un altro lavoro, secondo il quale su 1198 pazienti oncologici esaminati, il 66,44% ha seguito trattamenti combinati di medicina occidentale e MTC, di questi: 98,5% fitoterapia cinese 1,5% agopuntura. ⁴⁾

Quindi, in Cina il campo oncologico è essenzialmente dominato dall’impiego di rimedi di origine vegetale. Alcuni di questi appaiono dotati di proprietà antitumorali, ma il loro impiego, in base ai dati disponibili in Occidente, non appare ancora sufficientemente consolidato per consigliarne un impiego con queste finalità, soprattutto in associazione alle nostre chemioterapie antiblastiche. Altre sostanze hanno invece dimostrato un’azione immunostimolante ed antifatica certa, e, una volta terminata la terapia antiblastica occidentale, trovano un razionale di impiego. Si tratta essenzialmente di sostanze toniche, essenzialmente comprese nella lista BELFRIT del Ministero della Salute ⁵⁾

Venendo alle esperienze occidentali, l’agopuntura è, a livello ospedaliero, la tecnica della MTC più impiegata. Mentre in Cina la MTC si indirizza ad un’ipotetica attività antitumorale e soprattutto al sostegno delle naturali difese organiche, quindi ha una connotazione terapeutica, in Occidente l’agopuntura viene utilizzata in chiave essenzialmente sintomatica. Dare sollievo ad aspetti anche secondari della patologia tumorale, non è comunque cosa di poco conto.

Cercando nelle banche dati

Se effettuiamo una ricerca nella Banca Dati del Congresso Americano – la più grande raccolta di pubblicazioni di carattere medico al mondo – associando le parole acupuncture e cancer, alla data del 3 giugno 2022 troviamo 2744 lavori scientifici repertoriati; Da notare l’incremento del loro numero che passa dai 23 del 2001 ai 334 del 2021. Lo sviluppo della ricerca è quindi consistente anche se i risultati spesso non sono pienamente conclusivi a causa della mancanza di un controllo placebo (facile per un farmaco, pressoché impossibile per una tecnica essenzialmente chirurgica come l’agopuntura), scarsa numerosità dei campioni di pazienti sottoposti alla sperimentazione, difformità dei vari trial che intralciano la realizzazione di metanalisi (che mettono insieme più studi di per sé di piccole dimensioni, ma coerenti tra loro, per raggiungere risultati statisticamente significativi) e, da ultimo, non nascondiamolo, qualità talvolta criticabile dei lavori che inficia la loro attendibilità.

Il parere del National Cancer Institute

Nonostante questo, alcuni settori, paiono promettenti. Citiamo  le conclusioni del National Cancer Institute – National Institute of Health statunitense:

«Sebbene l’agopuntura oncologica sia ancora un campo relativamente nuovo, la ricerca emergente ha trovato prove promettenti per il suo ruolo nella gestione di diversi sintomi in cui le opzioni standard esistenti rimangono una sfida»

Vogliamo sottolineare come i tempi della ricerca siano spesso più lenti di quelli della clinica, nel senso che mentre si attendono le prove statisticamente inconfutabili dell’efficacia dell’agopuntura oncologica, l’applicazione, anche ospedaliera, è oramai molto diffusa.

Veniamo quindi ai settori nei quali l’agopuntura trova un impiego più esteso.

Applicazioni dell’Agopuntura

DOLORE ONCOLOGICO

A fronte di alcune ricerche che concludono per un’efficacia incerta dell’agopuntura ^{6 – 9)}, numerosi altre la considerano una valida terapia ^10-18). Particolarmente interessanti i risultati di una revisione sistematica ¹⁷⁾ che conclude:

«I risultati di questa revisione sistematica hanno suggerito che, rispetto alla terapia farmacologica convenzionale, l’agopuntura da sola non ha mostrato effetti superiori sul sollievo dal dolore. L’agopuntura più la terapia farmacologica hanno determinato un aumento del tasso di remissione del dolore, un tempo di inizio della remissione più breve, una durata più lunga del tempo di analgesia e una migliore qualità della vita senza gravi effetti collaterali, rispetto alla sola terapia farmacologica»

Ed ancora un altro lavoro ¹⁶⁾ afferma

«L’agopuntura ha migliorato il dolore correlato al cancro e altri sintomi. Quelli con punteggi del dolore al basale più elevati e malattia avanzata avevano maggiori probabilità di ottenere una significativa riduzione del dolore. Il miglioramento della depressione e dell’affaticamento erano strettamente correlati alla riduzione del dolore».

Un dolore particolare è quello associato agli inibitori dell’aromatasi (trattamento anti-estrogenico impiegato nei tumori ormono sensibili), comune nei sopravvissuti al cancro al seno, un dolore difficile da gestire, spesso con conseguente interruzione del trattamento. Due studi hanno rilevato l’utilità dell’agopuntura ^{18 -19)}.

FATICA CRONICA

L’affaticamento dovuto sia alla malattia, sia alla chemioterapia è l’effetto indesiderato più comune tra i malati di cancro. Pochi sono gli studi ed i risultati sono solo parzialmente soddisfacenti. In una revisione sistematica di sette studi, quattro hanno mostrato che l’agopuntura era superiore alle cure standard e tre non hanno mostrato alcun miglioramento. ²⁰⁾

Interessante, un lavoro multicentrico condotto in 40 ospedali americani e coordinato dalla Mayo Clinic, che attesta l’utilità del Panax quinquefolius ⁵⁾.

NAUSEA E VOMITO

Secondo una review del National Cancer Institute del 2010 condotta su studi pubblicati dal 1987 al 2007, l’impiego dell’agopuntura nella nausea e nel vomito da chemioterapia e post interventi chirurgici ha una classificazione 1A (forte raccomandazione, evidenza di alta qualità)

VAMPATE DI CALORE

L’agopuntura è largamente applicata nel trattamento delle vampate di calore, con risultati incoraggianti anche in campo oncologico. Linee guida SIO (Society for Integrative Oncology) 2009: classificazione 1B forte raccomandazione, evidenza di moderata qualità.

XEROSTOMIA

Si tratta di un sintomo pressoché costante nei pazienti sottoposti a radioterapia dei tumori dell’orofaringe. Numerosi lavori testimoniano di una buona efficacia all’agopuntura ^{21 – 25)}. Le Linee guida della SIO attribuiscono all’agopuntura una classificazione 1B forte raccomandazione, evidenza di moderata qualità.

EDEMA E LINFEDEMA

Fino ad anni recenti, la presenza di linfedema era considerata una controindicazione all’impiego dell’agopuntura. Lavori recenti indicano invece una sua utilità ^{26 – 27)} ma i risultati non appaiono conclusivi.

NEUROPATIE

Le neuropatie in corso di chemioterapia (chemo-induced peripheral neuropathy (CIPN)) costituiscono un campo di applicazione recente dell’agopuntura. I risultati appaiono promettenti. ^{28 – 30)}.

STIPSI

L’efficacia dell’agopuntura nel promuovere la peristalsi intestinale e combattere la stipsi è largamente documentata anche in campo oncologico ^{31 -35)} . Interessante l’azione dell’agopuntura nel contrasto della stipsi indotta da oppiacei ^{36 – 37)}

CONSUMO DI OPPIACEI

Come noto, soprattutto negli Stati Uniti d’America l’eccessivo consumo di oppiacei ha generato un’emergenza sanitaria. L’agopuntura si è dimostrata capace di ridurne l’utilizzo, pur mantenendo l’azione antalgica richiesta. Molti gli studi in proposito ^{38 – 41)}.

SINDROMI ANSIOSO -DEPRESSIVE

Le sindromi ansioso depressive costituiscono una delle indicazioni dell’agopuntura riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Numerose le sperimentazioni che hanno confermato la sua efficacia anche nei pazienti oncologici ^{38 e 42 – 46)}

INSONNIA

Infine, l’insonnia spesso deteriora la qualità di vita del paziente oncologico. Anche in questo campo l’agopuntura ha dimostrato la sua utilità attraverso un elevato numero di trial clinici ^{47 – 57)}

Per concludere, riprendiamo l’affermazione fatta precedentemente: anche se la ricerca si attarda nel sancire l’efficacia della MTC in campo oncologico, l’esperienza dei clinici, e soprattutto il parere dei nostri pazienti ci dicono che è una carta da giocare, che può rivelarsi utile nei molti disagi fisici e psicologici determinati dalla malattia tumorale.

Aghi, fitoterapici, alimentazione, tutto ciò che può aiutare a recuperare la qualità della vita del paziente. Siamo pronti a mettere a vostra disposizione la nostra esperienza.

Dr. Roberto Gatto