Ambulatorio cefalee

La cefalea è un disturbo molto diffuso che interessa prevalentemente persone in età adulta (maggiormente le donne), ma che non risparmia nemmeno i bambini, gli adolescenti e gli anziani. Talvolta si tratta di un disturbo occasionale ma spesso è così frequente e grave da incidere sulla qualità della vita, rendendo difficile lo svolgimento delle normali attività lavorative o le relazioni sociali.

La classificazione più recente delle cefalee (2013) distingue le cefalee di tipo primario dalle cefalee di tipo secondario. Tra le cefalee di tipo primario, emicrania e cefalea muscolo-tensiva rappresentano sicuramente la tipologia più comune. Le cefalee secondarie si verificano invece in stretta correlazione temporale con un evento specifico, ad esempio: traumi del capo o del collo, problematiche vascolari a livello cranico o cervicale, infezioni craniche, patologie di pertinenza oftalmologica od otorinolaringoiatrica.

La cefalea di tipo primario è presente nel 14,4% della popolazione mondiale, con una prevalenza 3 volte maggiore nelle donne (18,9%) rispetto agli uomini (6,8%). In Italia prevale in circa il 25% dei soggetti di cui il 32,9% di sesso femminile e il 13% di sesso maschile. Ha un carattere ciclico per la ricorrenza degli attacchi emicranici che possono avere un andamento episodico, ma anche cronico, con la presenza di più di 15 giorni di cefalea al mese.

La forma di cefalea ampiamente più diffusa è sicuramente quella di tipo tensivo con una prevalenza nella popolazione generale tra il 46% e il 78%, lievemente maggiore nel sesso femminile. Si manifesta a tutte le età ma, più frequentemente, prima dei 40 anni ed è la forma nella quale l’Agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese risultano più efficaci.

Da un punto di vista farmacologico, l’obiettivo della terapia “acuta” della cefalea, nelle sue varie forme, consiste nel placare il dolore, una volta che è insorto, e nel limitare rapidamente la comparsa della sintomatologia associata (nausea, vomito, necessità di interrompere qualunque attività). In questo caso, i farmaci solitamente più utilizzati sono gli analgesici (per esempio fans, paracetamolo e acido acetilsalicilico), i triptani, i farmaci anti-infiammatori (ibuprofene, diclofenac, naprossene), l’ergotamina e i suoi derivati.

La terapia “preventiva”, consiste invece nell’assunzione quotidiana di diverse classi di farmaci tra le quali le principali sono: beta-bloccanti, calcio-antagonisti, antidepressivi, antiepilettici. In questi casi, dove, come detto, i farmaci devono essere assunti regolarmente su base giornaliera, i risultati sono spesso meno positivi se paragonati alla frequenza elevata degli effetti collaterali dovuti alla prolungata assunzione della terapia farmacologica medesima.

L’Agopuntura, dal canto suo, risulta essere molto efficace nel trattamento delle cefalee, in particolar modo per quanto riguarda proprio l’aspetto preventivo, riuscendo frequentemente a ridurre, in totale assenza di effetti collaterali, sia la frequenza che l’intensità degli attacchi. Numerosi studi scientifici hanno ormai evidenziato chiaramente da anni questa efficacia terapeutica del trattamento con gli aghi. Recentemente, l’Agopuntura è stata inserita nelle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità, che la considera efficace quanto i farmaci, in assenza di effetti collaterali. In linea di massima, quindi, possiamo affermare con certezza che la sinergia terapeutica tra farmaci, più rapidi ed efficaci sul singolo attacco acuto, e Agopuntura, più efficace nella prevenzione del numero e dell’intensità degli attacchi, risulta sicuramente vincente.

I tempi e i modi delle sedute di Agopuntura possono variare in rapporto alla tipologia e alla frequenza del disturbo. In linea di massima, per poter osservare dei cambiamenti significativi nella sintomatologia sono necessarie almeno 6/7 sedute da effettuarsi con cadenza settimanale. Queste tempistiche si dilatano in modo significativo, per esempio, in caso di trattamento della cefalea premestruale o, viceversa, possono contrarsi (anche con 2 sedute la settimana) in caso di attacco acuto su base muscolo- tensiva o in presenza di cefalea a grappolo (in fase acuta).

Superata questa prima fase terapeutica di verifica, le sedute di Agopuntura possono essere anche progressivamente distanziate nel tentativo di ottimizzare frequenza delle sedute e stabilizzazione dei risultati. In linea generale, in questo periodo di mantenimento, la frequenza delle sedute può oscillare intorno alle 3/4 settimane. Nel caso fosse poi necessario, un valido aiuto in questa fase di stabilizzazione può essere fornito dalla Fitoterapia Tradizionale Cinese che può a sua volta contribuire, talvolta in modo determinante, al miglioramento e alla risoluzione completa della sintomatologia dolorosa.

Dr. Marco Maiola