Agopuntura e insonnia

a cura di Maria Garbellini


Cari lettori,

portiamo alla vostra attenzione i risultati di un piccolo studio clinico randomizzato preliminare, pubblicato lo scorso agosto su BMC Complementary Medicine and Therapies, riguardante l’efficacia dell’agopuntura nel trattare l’insonnia primaria e la valutazione con la risonanza magnetica funzionale delle risposte cerebrali indotte dalla stimolazione degli agopunti.

Si definisce insonnia primaria la difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere il sonno, questo disturbo può portare a conseguenze rilevanti: infatti si associa ad un aumento dell’incidenza di obesità, patologie cardiache, ipertensione e diabete.

Il trattamento usuale dell’insonnia primaria include sia terapie farmacologiche, sia terapie non farmacologiche.

La terapia farmacologica non è scevra da effetti collaterali e questa situazione ha favorito l’impiego dell’agopuntura la cui efficacia, associata a minori effetti collaterali, è già stata provata da precedenti trial clinici randomizzati e controllati.

In questo studio Wang e colleghi, nello specifico, hanno voluto confrontare l’efficacia di una terapia agopunturistica basata sulla stimolazione di un singolo punto di agopuntura versus una terapia basata sulla combinazione di più punti, al fine di valutare quale schema agopunturistico produca una maggiore efficacia.

Da settembre 2015 a settembre 2018 sono stati reclutati 129 pazienti, divisi, in modo randomizzato, in tre bracci:

  • 43 pazienti trattati con elettroagopuntura di punto singolo (HT 7 bilaterale)
  • 43 pazienti trattati con elettroagopuntura di multipli agopunti (HT 7 e SP 6 bilaterali e GV 20)
  • 43 pazienti trattati con Sham elettroagopuntura di singolo punto bilaterale, posizionato alla giunzione tra il bicipite brachiale e il deltoide

La terapia è stata eseguita per 5 giorni alla settimana per 5 settimane, con sedute della durata di 30 minuti.

La qualità del sonno dei pazienti è stata valutata, in condizioni di base e dopo il trattamento, mediante strumenti specifici di misurazione della qualità del sonno – outcome primario dello studio – come il PSQI (Pittsburgh Sleep Quality Index), e l’AIS (Athens Insomnia Scale); per l’outcome secondario sono state valutate le variazioni alla  polisonnografia e alla risonanza magnetica funzionale (fMRI) dopo 5 settimane di terapia.

In tutti i gruppi si è riscontrato un miglioramento della qualità del sonno al termine delle cinque settimane, anche nel gruppo sottoposto a sham agopuntura, anche se l’analisi dei punteggi ottenuti con il test PSQI ha indicato una maggiore efficacia del trattamento con vera agopuntura rispetto al trattamento con sham agopuntura (con p < 0.01)  e i punteggi ottenuti con il test ASI sono migliorati in modo significativo, rispetto alla sham agopuntura, solo per il gruppo trattato con la combinazione di tre agopunti (p < 0.05).

La valutazione delle differenze tra le rilevazioni ottenute mediante polisonnografia e fMRI, di base e dopo la terapia, ha portato a considerare che l’agopuntura vera, in particolare di più agopunti rispetto al singolo agopounto, può produrre un effetto terapeutico maggiore.

Per la conferma di tali dati, si attendono altri studi.


Yu-Kai Wang, Tie Li, Li-Juan Ha, Zhong-Wen Lv, Fu-Chun Wang, Zhi-Hong Wang, Jing Mang, and Zhong-Xin Xu. Effectiveness and cerebral responses of multi-points acupuncture for primary insomnia: a preliminary randomized clinical trial and fMRI study. BMC Complement Med Ther.2020;20: 254.Published online 2020 Aug 17. doi: 10.1186/s12906-020-02969-6